Rinnovato il protocollo di intesa con l’Amministrazione comunale. Gli Angeli del Bello proseguono a Firenze nel loro impegno per il decoro.
Un patto per la cura della città, contro ogni tipo di degrado. E l’impegno a cancellare e ripristinare i danni di vandali e incivili. L’amministrazione comunale di Firenze ha rinnovato venerdì 7 febbraio il protocollo d’intesa con la Fondazione Angeli del Bello Onlus, una schiera di cherubini sempre più attivi in città. A firmare l’accordo per altri cinque anni sono stati l’Assessore alla partecipazione e al decoro urbano Alessia Bettini e il presidente della Fondazione Angeli del Bello Onlus, Giorgio Moretti: «Non ci stancheremo mai di ripulire tag, scarabocchi e altri obbrobri dalle mura della nostra città», assicura Moretti, alla guida della Onlus nata nel 2010 con uno scopo preciso: prendersi cura di Firenze, valorizzarne la bellezza e promuovere il decoro.
Nel corso di dieci anni tra iscritti e volontari sono oltre 3.000 fra professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori, pensionati, studenti italiani e stranieri, aziende e associazioni, coloro che si prendono cura della città in cui vivono, lavorano, o che semplicemente frequentano. Organizzati in gruppi ed attività diverse ( rimozione scritte, “camminpulendo”, “garden in love”, “cancelli sempre aperti”) impegnati in campagne di sensibilizzazione del civismo e buoni comportamenti, operano in tutta le aree cittadine secondo un calendario di interventi ben definito.
«La Fondazione Angeli del Bello – ha detto l’assessore Bettini – è partner del Comune nella riqualificazione delle aree del centro storico e supporta l’Amministrazione anche attraverso il coinvolgimento dei cittadini nella difesa del territorio. Per questo, abbiamo oggi rinnovato il protocollo di collaborazione perla durata di cinque anni. La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per il mantenimento della bellezza e del decoro urbano della nostra città. Continueremo con determinazione a combattere coloro che deturpano la città. Del resto, non siamo certo un’amministrazione solo repressiva, riconosciamo il valore della street art e lasciamo spazio agli artisti per esprimersi».